Il soggiorno in ostello non prevede la colazione, oggi dobbiamo fare una trentina di chilometri, decidiamo per lodi alle sei e tre quarti, partenza alle 7 e colazione lungo la strada.
La nostra ospite, Marzia, viene a salutarci con un pensierino.
Il nostro ostello è un po' fuori dal paese, non torniamo su a Mandela, ma ci dirigiamo subito vedo il cammino ... ci tocca qualche chilometro di asfalto. Arriviamo al bar consigliato da Marzia e facciamo colazione.
Poche centinaia di metri ed entriamo nella natura. Si comincia con un bel sentiero in ombra che si snoda a fianco all'Aniene. Dopo un bel tratto, comincia a filtrare qualche radio di sole.
Lungo la strada incontriamo anche un paio di cavalli e un puledro. Francesca cerca di farlo amici offrendo loro un po' di cibo.
Ad un certo punto quella che era una carraia diventa una stradina col fondo cementato, in parte all'ombra, in parte al sole, che si snoda sempre a fianco all'Aniene.
Quando arriviamo all'altezza di Marano, lasciamo il cammino per dirigerci all'incontro con Roby, piazza Dante, al centro del paese.
Una mezz'oretta di sosta al bar, bevendo acqua, coca e birra, è finale per riprendere con gioia il cammino. Abbiamo già fatto 17km, ma ne mancano altrettanti. Questa e la pausa breve, quella più lunga la faremo a Madonna della Pace.
Il cammino prosegue alternando tratti di strada, carraie e sentieri, c'è anche un buon mix di ombra e sole, anche se quest'ultimo, quando c'è, si fa sentire. Siamo sempre e comunque in mezzo ad un verde che riempie gli occhi fin dove questi possono arrivare. Ogni tanto un prato in fiore o un paesino abbarbicato su un qualche sperone di roccia.
Dopo la rinfrancante sosta al bar ci siamo messi in cammino costeggiando l’Aniene tra il ciocco del sole e una timida frescura del ruscello.
Arrivati a Subiaco ci abbandona ben presto la sensazione di essere arrivati perché i cartelli non hanno segreti: mancano 4km ai monasteri. Inizia una salita impegnativa che spacca il gruppo. Dove termina il cammino? Per alcuni al monastero di Santa scolastica dove si passerà la notte, per due di noi al sacro speco. Così mentre in 4 si fermano ( accolti da chi aveva fatto in macchina l’ultimo tratto) due si avventurano verso la cima. Gradini sempre più ripidi fino a farsi sentiero, sembra non finire mai… fino alla magnificenza di un monastero fuso alla roccia e la sensazione di gioia traboccante di inginocchiarsi di fronte alla croce di San Benedetto.
La cena è il momento che ci vede di nuovo insieme, con portate abbondanti ci riprendiamo e troviamo il modo di condividere la gioia con gli amici che non sono potuti venire con un’animatissima video chiamata. Poi è l’ora del riposo. Il mattino successivo faremo tutti, anche chi l'ha già fatto, l'ultimo tratto per arrivare al Sacro Speco.
La regola termina con queste parole: “chiunque tu sia metti in pratica questa piccola regola per principianti”… non importa se abbiamo fatto tanti cammini o è il primo: la cosa bella è potere iniziare a pensare a ricominciare!
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