Ci siamo dati appuntamento a colazione alle sette. Alle otto meno cinque partiamo dal nostro B&B
Quante volte sono venuto in moto a Madonna dei Fornelli! Questa è la prima volta che ci vengo a piedi.
Cominciamo a camminare e, dopo qualche centinaio di metri, un dubbio: sarà aperto il bar-ristorante del Passo della Futa? Al telefono una voce registrata ci dice che sono chiusi, riapriranno domani. Torniamo indietro, andiamo all'alimentari e ci facciamo panini/focacce con la mortadella.
È un bel cammino quello di oggi e qualche tratto fuori dal bosco regala bei paesaggi.
La maggior parte del cammino è però all'interno dei boschi. A inizio giornata c'è il sole e l'ombra del bosco di apprezza.
Ed eccoci arrivati al punto di confine tra l' Emilia Romagna e la Toscana.
Incontriamo tratti della Flaminia militare
Il cielo comincia a rannuvolarsi
I cartelli da seguire sono sempre quelli per Passo della Futa, su questo hanno messo un adesivo: Festa galattica per autostoppisti spirituali.
Troviamo anche qualche panchina, fatta coi pallet, che ci permette di godere con più calma del paesaggio
Incontriamo anche un laghetto
Quello che, nella prossima foto, sembra un prato è in realtà una distesa di felci.
Ed eccoci arrivati al punto più alto di tutto il cammino: 1.204m, e qui si può anche suonare una campanella per festeggiare l'evento
I boschi qui direi che sono soprattutto faggete.
Incontriamo ancora qualche tratto di basolato romano.
Quando manca un'oretta al nostro arrivo al camping La Futa, comincia a piovere e ci fermiamo per mettere i poncho.
Intorno alle due arriviamo al campeggio, portiamo zaini e poncho nel nostro bungalow, prendiamo un po' di birre e mangiamo i panini e le focacce che abbiamo acquistato prima di partire.
Dopo la doccia e il bucato del pellegrino, andiamo a visitare il cimitero militare tedesco.
Sotto ogni lapide di solito ci sono 8 persone, in molti casi ventenni o giù di lì.
Abbiamo prenotato in tavolo alla pizzeria del campeggio per le sette.
Pizza buona e poco dopo la pizzeria si riempie.
Bisognerà che stiamo un po' di tempo alzati per digerire, e così facciamo un paio di partite a beccaccino.