sabato 28 maggio 2022

Cammino San Benedetto Contigliano - Rieti

Quest'anno siamo in nove! In sei siamo partiti, in treno, questa mattina alle 6:15. Francesca, Giorgio, Roberto Foschini, Massimo, Roberto che viene da Imola ed io.

Domani ci raggiungeranno Roby (macchina d'appoggio) con Maria ed Emanuela direttamente a Rocca Sinibalda.

Alle 10, a Terni, dobbiamo cambiare treno: possiamo da un Freccia bianca ad una littorina a gasolio; e dobbiamo pure correre per prendere il treno in tempo.


Finalmente, alle 10:40, arriviamo a Contigliano e cominciamo il nostro cammino.


“ascolta..chiunque tu sia” così dice la regola … si potrebbe dire anche “cammina chiunque tu sia“ perché questa volta in cammino ci siamo messi in un gruppo bello curioso: chi è amico da una vita, chi è pellegrino di lunga tradizione, chi ha mosso i primi passi, chi di passi non è mai stanco… e la cosa meravigliosa è che non ci conoscevamo tra noi, almeno non tutti. Ma è bastato un attimo, ci siamo detti i nomi ( un sacco di roberti… e adesso occorre trovare i soprannomi!) due battute e prima ancora di uscire da ravenna era come se fossimo in viaggio da sempre. Oggi è una tappa di avvicinamento, ma le parole di Benedetto già chiamano “si corre con cuore dilatato e con ineffabile dolcezza” tra campi di grano e papaveri, con la musica fresca del torrente a consolare i passi.



Alla fin fine abbiamo fatto 13,5km in 3 ore, siamo arrivati a Rieti intorno all'una e mezza e abbiamo bisogno di mettere qualcosa sotto i denti. Lungo la strada incontriamo una trattoria alla buona e ci rifocilliamo con tipiche paste romane.


Dopo pranzo raggiungiamo il B&B, ci offrono un caffè e ci accompagnano in un piccolo appartamentino con 2 camere da letto.
Dopo il caldo di una giornata al sole la proposta di immergerci nella Rieti sotterranea non è passata inosservata così mentre qualche goccia iniziava a rinfrescare l’aria ci siamo rifugiati nei sotterranei di palazzo Napoleoni e palazzo Vecchiarelli proprio all’altezza del viadotto romano .. travertino in opus quadratum e pietra spugna disposta a volta, antiche vie inglobate nell’unione di torri che diventano palazzi… una scala elicoidale del Borromini…insomma un divenire di tempi, scelte, stili, politiche.. tutto nella memoria delle pietre. 



Uscire e sentire l’aria tiepida è quasi un sollievo, dopo il tipico clima da cantina che sarebbe buono per stagionare i salami ma che a noi ha fatto venire una gran fame. La pizza in una rosticceria davvero familiare ha messo d’accordo tutti… alla fine come dice la regola “possono bastare due vivande cotte… evitando assolutamente che vi sia eccesso nel cibo e che il monaco sia colto da indigestione“. Direi che per stasera la sobrietà unita a una passeggiatina sotto la pioggia alla ricerca del monastero di Santa Agnese per scoprire l’orario della messa dell’indomani, hanno fatto meritare la tisana concludi giornata .. prima della compieta.








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