Prima di metterci sul cammino torniamo in un posto che abbiamo visto iersera, quando ci siamo fatti largo con le luci del cellulare tra i resti di una chiesa. Il tetto è crollato e così sotto il cielo stellato avevamo intravisto, come per magia, affreschi dai colori squillanti che alla luce del giorno ci stupiscono ancora.
Il proprietario della locanda, nostra gentile guida, ci racconta che quella chiesa fu acquistata da uno che pensava contenesse tesori ( e tesori di memoria e di storia certo ci sono) ma non trovando pitture da mettere sul mercato o arredi liturgici ha pensato bene di distruggere pareti e affreschi ( chissà cosa credeva ci fosse dietro!), risolvendosi poi di lasciare tutto in abbandono.
Abbiamo poi iniziato il cammino che ci ha portato immediatamente in stradine secondarie e sentieri verdi, le care ginestre hanno cominciato a farci compagnia.
Dopo un'ora e mezzo di cammino troviamo un abbeveratoio, con vicine un paio di panchine.
Ci sono anche i nostri compagni di cena della sera precedente, che però hanno finito la loro pausa e riprendono il cammino.
Dopo circa 6,5km arriviamo a Posticciola, un piccolo borgo ben curato, gli abitanti, che evidentemente tengono molto al loro borghetto, hanno allestito un "museo diffuso delle tradizioni contadine ed artigiane".
In una tabella, che troviamo lungo la strada, leggiamo: "Andare il proprio paese è anche ricordare e valorizzare le nostre radici"
Proseguendo il cammino, lungo alcuni sentieri, giungiamo ad uno splendido ponte romano.
Arriviamo quindi si piedi della diga. L'imbocco del sentiero coi simboli di Benedetto non è scontato, ma ci riusciamo. Dopo una serie di ripidi tornanti in mezzo al bosco, ci ritroviamo sulla strada asfaltata che porta alla diga. Poche decine di metri e siamo sulla diga.
Il cammino prosegue sulla strada asfaltata che segue il profilo del lato ovest del lago di Turano. Lungo la strada ritroviamo spesso le ginestre che da sempre accompagnano i nostri cammini.
Quando arriviamo in paese, Castel di Tora, è ora di mangiare qualcosa e ci dirigiamo al bar, trattoria, b&b Dea. Chi prende un panino, chi un gelato, chi ci aggiunge una bella birra fresca. L'ultimo tratto di strada sotto il sole, nelle ore centrali della giornata, ci aveva un po' provati; la pausa al bar ci ha riconciliati con noi stessi e con il mondo: seduti all'aperto, all'ombra... si stava proprio bene!
Preso possesso degli appartamenti, alcuni di noi decidono di fare un salto sulla riva del lago. In acqua si sta veramente bene, non è fredda, e ci stiamo volentieri per un po' di tempo.
Dopo i vespri, torniamo da Dea, dove avevamo prenotato per la cena. Avevamo provato in diversi modi a convincere la proprietaria che desideravano mangiare poco, ma non c'è stato niente da fare: "amore, domani dovete fare tanta strada, in salita, dovete mangiare!".
Ancora due passi per il paese e ... buona notte.
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