venerdì 27 maggio 2016

La Storta - Roma

Alle 7 lasciamo le "poverelle" e ci incamminiamo verso Roma. I primi 6km o quasi li facciamo sulla Cassia.


Nella foto non sembra neanche male, ma pochi chilometri più avanti abbiamo trovato parecchio traffico e auto incolonnate. Poi, però, poco prima di concludere il sesto chilometro, siamo entrati nel parco dell'Insugherata, 4km in mezzo alla natura.

Il parco è molto grande! Ci sono pure greggi di pecore.


Usciti dal parco dell'Insugherata, abbiamo fatto diversi chilometri in mezzo ai palazzi per poi infilarci in un altro parco: la Riserva Naturale di Monte Mario. Arriva finalmente il momento in cui vediamo dall'alto la nostra meta.


Discendiamo da monte Mario, ci troviamo nec cuore di Roma, ancora un'oretta di cammino e arriviamo in piazza San Pietro.


Andrea era già d'accordo con Padre Corrado, un amico che 26 anni fa ha cominciato a lavorare in Vaticano, che ci saremmo fatti vivi appena arrivati. Ci saluta dalla finestra (ha l'ufficio in piazza Pio XII), ci raggiunge e ci accompagna in basilica.
Qui attraversiamo la Porta Santa.


Andiamo in sacrestia a mettere il timbro di San Pietro sulle credenziali. Ci fanno poi il testimonium, attestazione del pellegrinaggio che è stato fatto e che si è concluso a Roma. Lasciamo Corrado, col quale ci vedremo per cena, e ci muoviamo verso il nostro ostello, Ostello Marcello, gestito dalle suore.
Fa molto caldo e il nostro pranzo si riduce a un gelato e birra per dissetarci.
Il pellegrinaggio è finito e possiamo permetterci la metropolitana.
Nel pomeriggio, prima di raggiungere Corrado per la cena, facciamo in tempo a fare un salto alla Chiesa di San Luigi dei francesi per ammirare il capolavoro, di Caravaggio, della Chiamata di Matteo.


Bella cena con Corrado che ci ha portato in una trattoria che lui frequenta, buono il cibo e buone le chiacchiere fatte assieme.

Il giorno dopo concluderemo con una breve visita, in macchina, all'interno del Vaticano, la messa alle 7,45 celebrata da Corrado e la visita guidata alla necropoli sotto la Basilica. Alle 12,20 il treno che ci riporta a Bologna e Maria che ci attende in auto per portarci a casa.

giovedì 26 maggio 2016

Campagnano - La Storta

L'ostello di Campagnano è un micro appartamento, con tutto il necessario per prepararsi la colazione.
Dopo colazione ci incamminiamo verso La Storta, ultima tappa prima di arrivare a Roma. Lungo la strada, dopo circa 5km, incontriamo il santuario della Madonna del sorbo. I due pellegrini veloci, Andrea e Roberto, ai piedi della salita che porta al santuario dicono: "possiamo anche tirare dritto", noi pellegrini lenti, Paolo e Giorgio, insistiamo per salire fino al santuario.

 In realtà, sembra che poi Roberto una volta in chiesa sia rimasto folgorato, e dobbiamo attendere un certo tempo perché esca e ci raggiunga.

 Un bel tratto del cammino è all'ombra e si fa molto volentieri. Lungo la strada incontriamo anche fichi d'India, siamo proprio a sud!


Bisogna ammettere che quando passa mezzogiorno e l'ombra viene a mancare è proprio caldino!


Lungo la strada abbiamo modo di incontrare ancora qualche cascata. Questa è bella, quella che ho alle spalle, difficile da fotografare è ancora più bella.


Alle due e mezza arriviamo finalmente dalle suore delle poverelle che ci ospitano.
Si tratta di un'ospitalità molto spartana. Siamo in una camera da 6, 3 letti a castello, ci siamo noi 4 e, più tardi, si aggiungono un ragazzo e una ragazza che viaggiavano insieme.
Il posto è bello e le suore molto ospitali.



Mercoledì 25 maggio 2016 Sutri - Campagnano

Colazione alle 7, messa alle 7,30, e partenza. Questa accoglienza, Oasi di pace, è un po' distante dal Cammino, ma le suore che la gestiscono fanno il servizio di andare a prendere e riportare i pellegrini sulla Cassia (cioè sul Cammino). Le suore sono 5, almeno 3 latino-americane, la madre superiora è una tipa molto decisa e sbrigativa. Appena arrivati ci intima: patente e libretto (documento e credenziali). A me ha ricordato un po la "pinguina" dei Blues Brothers".

Anzi, lo devo rivedere. The blues brothers è un film che ogni tanto va rivisto.
Il cammino oggi prevede 27km. Dopo 12,5km incontriamo il paesino di Monterosi, è un po' troppo presto per la sosta. Non ci siamo preparati niente da mangiare per il viaggio, dobbiamo arrivare alle cascate di monte gelato, dove sembra ci sia qualcosa. Facciamo in tutto quasi 21km, in 4 ore e 3/4, prima di arrivare alle cascate.


Ma ne è valsa sicuramente la pena, oltre che per la vista per aver potuto tenere i piedi a mollo nell'acqua gelata.
Troviamo poco distante un posto dove fermarci: Casale di Veio. Possibilità di magiare "serviti" o "col vassoio", col vassoio sono 10€. Solo pasta? 10€, solo secondo?, 10€. OK, abbiamo preso primo, secondo, contorno, acqua e caffè per ... 10€! Eccoci qui in attesa che ci chiami x il vassoio.

Dopo pranzo riportiamo per gli ultimi 7km, con uno strappo finale mica da ridere! Ho la mappa su come raggiungere il posto sul cloud, campo zero! Ach! Percorriamo il paese andando un po' a memoria e un po' chiedendo. Suggerimenti discordanti. Telefono, il posto era proprio all'inizio del paese, alla fine della salita. Una bella casina, piccola, ma tutta per noi.



martedì 24 maggio 2016

Vetralla - Sutri

Il cammino da Vetralla a Sutri è veramente bello, praticamente tutto in mezzo alla natura. Buona parte in ombra e, a fine maggio, la cosa è molto apprezzata. Le piante più diffuse sono i noccioli. Viterbo è una delle province con le coltivazioni di nocciole più estese.

 Alle undici e mezza siamo a Capranica, sosta per un panino.
Riprendiamo dopo poco il cammino. Ad un bivio un cartello indica due possibili strade, scegliamo il percorso naturalistico. Ottima scelta.



Eccoci finalmente giunti a Sutri

Ci inerpichiamo per il paese facendo più scalinate che strade. Una sosta il piazza, a completare il pranzo, che era stato un po' frugale, con un gelato. A questo punto scendiamo verso l'anfiteatro romano. Ci fermiamo prima alla chiesa di Maria Assunta, bella la pavimentazione della navata centrale e la cripta:



lunedì 23 maggio 2016

Viterbo - Vetralla

Siamo nella periferia di Viterbo, quindi per cominciare, dobbiamo raggiungere il punto da cui comincia la tappa: piazza San Lorenzo. Ammiriamo cosi la piazza con la chiesa di San Lorenzo e il palazzo dei papi, quello che fu scoperchiato per costringere i cardinali ad eleggere finalmente il nuovo papa.
Scendiamo attraverso l'arco che si vede in basso a destra, giriamo quindi a sinistra e ci incamminiamo verso Vetralla. Un pezzo di strada è parallelo, purtroppo, ad una statale. Superato questo pezzo diventa una buona strada, a volte addirittura un sentiero. Intanto ritroviamo le ginestre che sempre hanno accompagnato i nostri cammini.
Il resto del cammino è caratterizzato soprattutto dagli ulivi. Uliveti a destra, a manca, a volte ci passiamo in mezzo.
Ad un certo punto, lungo il cammino, troviamo un tavolo, salutiamo i pellegrini che nel frattempo si stavano rimettendo in marcia e ci sediamo per rifocillarci.
Abbiamo fatto un po' più di 12km, tre ore e mezzo di cammino, un riposo ci sta.
Eravamo convinti mancassero ancora circa 8km, ma il Monastero Regina Pacis è un po' fuori Vetralla e di chilometri abbiamo dovuto farne 10. Siamo comunque arrivati alle due e mezzo, ottimo orario!

domenica 22 maggio 2016

Montefiascone - Viterbo


La mattina comincia con lodi e messa, ma questa volta le monache aprono i cancelli che separano il coro (bello nella sua semplicità) dalla chiesa.
Usciti dal monastero saliamo fino alla Rocca dei papi. Vista stupenda sulla pianura circostante e sul lago di Bolsena.

Cominciamo quindi la discesa verso Viterbo. Nella prima parte del cammino, quella che porta alle terme del Bagnaccio, la maggior parte della strada è il basolato (si dice così!) della Cassia antica.
Le terme del Bagnaccio sono molto affollate, ma cosa vuoi farci? È domenica!
Facciamo sosta ugualmente lì, un tavolo all'ombra per un pellegrino non è cosa da poco.
Per pranzo pane e formaggio.
Dopo pranzo in poco meno di due ore arriviamo a Viterbo, 19km in tutto.
Per la cena, approfittiamo del bar-trattoria "convenzionato" con i pellegrini. È arrivato un pellegrino solitario, francese, l'abbiamo invitato a mangiare con noi. Appena in pensione, 62 anni, ha aspettato 15 giorni e poi è partito per un pellegrinaggio, ormai è un mese che cammina. Ach! La Fornero!

sabato 21 maggio 2016

Francigena Montefiascone

2016 finalmente si parte. In treno a Montefiascone per intraprendere l'ultima settimana della francigena.
La parte del leone oggi l'ha fatta sicuramente il treno, ma il treno non passa per il centro di questi paesini abbarbicati sulle cime dei colli. Così almeno i nostri 3km di salita ce li siamo potuti fare.
Siamo arrivati alle 17 in punto al monastero di San Pietro, l'orario dei vespri. Appena entrati hanno cominciato i vespri, noi siamo entrati in chiesa e abbiamo partecipato ... separati da una cancellata.
Dopo i vespri, sistemati gli zaini in camera, siamo andati a fare due passi per Montefiascone, prima alla chiesa di San Flaviano e poi alla Rocca dei papi. La chiesa di San Flaviano, XII sec rimaneggiata, contiene la tomba di Johannes Defuk, che rese famoso l'Est Est Est. Belli i capitelli
 Avevamo pensato di mangiare in paese, ma le suore non ci hanno lasciato alternative: alle nove il convento chiude. Beh, per sicurezza, meglio mangiare in convento, insieme a tanti altri pellegrini.