venerdì 8 giugno 2018

Monteriggioni - Siena

Il post sara scritto nei prossimi giorni

giovedì 7 giugno 2018

San Gimignano - Monteriggioni

Tappa lunga, da dove siamo dovrebbero essere 29km. Sveglia alle 5 e partenza alle 5:45.
Facciamo 1km di strada asfaltata e poi cominciamo a seguire una serie di carraie, soprattutto, e di sentieri. Lungo il sentiero il primo saluto viene dalle ginestre.


Proseguendo, il sentiero gira attorno a un vigneto.
La luce dell'alba, o quasi, è sempre bella.


Lungo il percorso incontriamo un paio di torrenti, non siamo diventati abbastanza santi da camminare sulle acque, ma sulle pietre si.



Roberto ha il passo più veloce e di solito ci precede. Dopo una breve sosta, siamo ripartiti prima noi, tanto Roberto in poco tempo ci avrebbe raggiunto. Roberto invece ha sbagliato strada. Ci siamo quindi fermati lungo la strada ad aspettarlo. Dopo circa un'ora e un quarto, Roberto e arrivato e abbiamo proseguito il cammino. La strada passa vicino alla frazione Campiglia, lasciamo la francigena e ci dirigiamo verso il paesino per fare colazione. Tra andata e ritorno, abbiamo aggiunto 2,5km al nostro cammino, ma la colazione era assolutamente indispensabile. La strada continua tra boschi e campi, rare le viti, ritornano campi di formaggio, come se la campagna fosse un po' più selvaggia da queste parti. Anche il pranzo richiede un piccola deviazione, la facciamo io e Giorgio, Roberto è più avanti e dice che salterà il pasto.
Un panino o pizzetta e birra. Dopo pranzo raggiungiamo Roberto, ci ha aspettato presso una piscina di acqua sorgiva, in mezzo alla natura, con antichi muretti di contenimento, forse uno addirittura etrusco.



Dopo aver mangiato e fatto un bagno nelle acque fresche della piscina, sono tornate le energie per proseguire il cammino.
Nel pomeriggio parte del cammino è allo scoperto, ma un po' di nuvole accorrono in nostro soccorso. Il cammino e ancora lungo, facciamo una sosta ad Abbadia Isola e poi, finalmente, intravvediai la meta dell' giornata: Monteriggioni.



 orse Con domani il resoconto, questa sera sono un po' stanchino.

mercoledì 6 giugno 2018

Gambassi Terme - San Geminiano

Oggi non abbiamo molti km da fare: 15-16. Ci svegliamo alle 6, con calma scendiamo a far colazione, poi prepariamo gli zaini e andiamo nell'uliveto a fare le lodi.


Intorno alle otto meno venti partiamo. Poco asfalto prima di immetterci in una carraia. Il panorama è simile a quello di ieri: vigneti, uliveti, cipressi, grano, boschetti, ... insomma, siamo sempre più vicini a Siena.



Lungo la strada incontriamo una pellegrina, una giovane ragazza palermitana, che è partita da Roma ed è diretta a Santiago di Compostela. Pensa di arrivare a settembre. Però! L'anno scorso ha fatto Lourdes - Santiago.
Credevo che di monasteri di Bose ne esistesse uno solo, a Bose, vicino ad Ivrea, invece, lungo la strada, ne abbiamo incontrato uno.




Dopo 4 ore e 3/4, 16km arriviamo a San Geminiano. Me la ricordavo bella, ma non così bella. Nel centro non sono solo le torri, sono tutti gli edifici che sono medievali, e la cittadina è molto armoniosa.



Mangiamo qualcosa in un piccolo wine bar che serve anche affettati e formaggi.
Dopo pranzo, ancora un paio di km e arriviamo al Campeggio il boschetto di Piemma che ci ospita per la notte. Siamo lungo la francigena, e i due km fatti oggi sono risparmiati domani.
Domani ci aspettano quindi 29km e non 31, comunque abbastanza per dire: a letto presto e sveglia alle 5.

martedì 5 giugno 2018

San Miniato - Gambassi Terme

Per oggi sono previsti 24km abbondanti, come al solito ci piace viaggiare col fresco, così puntiamo la sveglia per le cinque e mezza. C'è chi e più veloce, c'è chi è più lento, usciamo dall'ostello alle 6:25, il sole è ancora basso all'orizzonte e il panorama molto bello.



Ci dirigiamo verso il bar che si trova nella prima piazzetta lungo il cammino. Dopo colazione cominciamo a camminare in direzione di Gambassi Terme, e ci lasciamo alle spalle San Miniato.


 Il cammino è fondamentalmente verso sud e il calore dolce del sole del mattino fa pensare alla benedizione irlandese del viaggiatore:

"May the road rise to meet you,
may the wind be always at your back,
may the sun shine warm upon your face,
and the rains fall soft upon your fields and,
until we meet again,
may God hold you in the palm of His hand."


I primi 5,5km sono, così come si vede nella foto sopra, lungo la strada asfaltata, peraltro poco frequentata, spesso in un'area separa da un staccionata.
Abbandonata la strada asfaltata ci immergiamo nella campagna, e qui la campagna fa un salto di qualità rispetto ai giorni precedenti. Le classiche colline toscane, con pendenze dolci, prendono il posto della pianura. I cipressi diventano una costante del paesaggio.


Ai campi di grano si affiancano vigneti ed uliveti, e ritroviamo, come in ogni cammino, le ginestre.


Abbiamo cominciato a camminare alle sette meno un quarto, e vero che abbiamo fatto un paio di soste da 15-20 minuti, ma, quando si avvicina l'una, sono sei ore che siamo in viaggio e il caldo si fa proprio sentire.


C'è un po' di brezza, e questa aiuta, ma le nuvole, che in qualche momento hanno alleviato la calura, nelle ore più calde si mantengono lontane, all'orizzonte. Poco dopo l'una, Roberto, che era più avanti, ci chiama e ci dice che ha trovato una trattoria, in una frazione poco prima di Gambassi. "Ok, aggiudicato!" Dopo pochi minuti raggiungiamo Roberto ed entriamo. Ne avevamo bisogno, il nostro corpo non voleva rimanere ancora sotto il sole. E l'una e quaranta e abbiamo percorso 24km.
Prendiamo un piatto di pasta, tanta acqua, un po' di birra e ombra a sufficienza per ripartire. Mancano solo 2,5 km al nostro ostello: Ostello Sigerico, ex monastero della Pieve di Santa Maria in Chianni.


Quando arriviamo sono le tre e un quarto; ci accoglie un ragazzo che ci offre un bicchiere d'acqua, ci illustra gli ambienti comuni e ci accompagna alla nostra camera.
Dopo le docce, e il bucato del pellegrino, andiamo a fare 2 passi a Gambassi Terme. Le chiese più antiche sono del 1930 e del 1941.
Nel centro del paese c'è un parco con una serie di gallerie formate da lecci che incrociano le loro chiome.


La sera, una buona cena, nell'ostello, preparata dalla nostra ospite brasiliana, che poi ci ha mostrato l'interno della chiesa. La pieve Santa Maria in Chianni, in effetti e l'unica opera notevole della zona, ed è stata costruita nel 1184.






lunedì 4 giugno 2018

Le Vedute - San Miniato

Sveglia alle 6. La ragazza ci ha lasciato quanto serve per la colazione: prosciutto, yogurt, brioche, succo di frutta, frutta, ... come fossimo in hotel. Davvero niente male per un affittacamere! Tra una cosa e l'altra riusciamo a partire alle 8 meno 10. Facciamo un paio di km e ci immettiamo di nuovo nella francigena.
Il primo tratto, quello fuori dalla francigena, è un po' troppo trafficato, anche se dalla foto non si direbbe.


Arrivati alla francigena, non ci sono più problemi di traffico. Il sentiero a volte corre parallelo alla strada, altre volte se ne discosta, ma è sempre sterrato e separato dalla strada.
Arriviamo a Ponte a Cappiano, che prende il nome dal ponte mediceo sul canale Usciana.


Qui, il sentiero, invece di correre parallelo alla strada, corre parallelo al canale. Prosegue poi attraverso i campi e, se necessario, supera con un ponticello qualche corso d'acqua.


Incontriamo campi di grano, campi di fieno e campi incolti. Ogni tanto, compare, semmai in lontananza, qualche cipresso, a volte qualche pino a dare un tocco di poesia al paesaggio.
Ad un certo punto raggiungiamo Fucecchio; paesino che vanta un sua infiorata e un palio con ben dodici contrade.
Nella foto vediamo l'Abbazia di San Salvatore, eretta nel 1001 presso l'oratorio di San Salvatore.



Un poco di strada asfaltata poi ci immergiamo nuovamente nella natura, la stessa tipologia di campi attraversati prima di Fucecchio.
All'una è un quarto, dopo 5 ore e mezza, 18,6km, ci troviamo a San Miniato Bassa. Ci fermiamo ad una Soul Kitchen, un piatto di pasta molto buona e una birra. Era il riposo che ci voleva! Subito dopo pranzo, facciamo l'ultimo tratto, 2,8km, che ci porta in cima a San Miniato. Per giungere al nostro ostello, attraversiamo un piazzetta carina.


Un ragazzo sta facendo le pulizie nel nostro ostello, andiamo a fare due passi nell'attesa. Visitiamo il duomo e arriviamo fino alla torre. Sulla torre non si può salire, ma si vede comunque tutta la vallata circostante.


All'ostello di San Miniato è il primo ostello nel quale ci chiedono di non portare gli zaini in camera. Vogliono evitare la diffusione di insetti. Poco dopo le sei facciamo due passi poi prendiamo un piatto per cena e infine a letto.

domenica 3 giugno 2018

Porcaro - Le Vedette

Roberto è in una camera, Paolo e Giorgio in un altra. Appuntamento nella seconda camera per le 6:45 per le lodi. Dopo le lodi partiamo, tra una cosa è l'altra si son fatte le 7:20. È bello camminare la mattina presto, con l'aria fresca che ti accarezza il viso e il sole ancora basso all'orizzonte.



Tra strade secondarie e strade sterrate, dopo poco più di un'ora, 5km, arriviamo ad Altopascio, e qui facciamo colazione.


Dopo colazione riprendiamo la francigena e, questa volta, ci da delle soddisfazioni: quasi tutta strada sterrata e sentieri. Metà in mezzo ai boschi, all'ombra, metà in aperta campagna costeggiando campi di grano, campi di fieno e ... campi pieni di fiori gialli.



Mentre siamo per via arriva una telefonata da chi ci ospiterà: affittacamere La Drosera. Quello che telefona è un ragazzo e ci indica la trada migliore per arrivare alla loro casa, passando per una carraia senza indicazioni e poco utilizzata.
Passiamo a fianco ad un maneggio, poi a una pista da corsa per cavalli e infine arriviamo a La Drosera, la nostra meta odierna. È l'una, Paolo si fa una doccia, Giorgio si addormenta, Roberto, da vero pellegrino penitente, ha deciso che farà un solo pasto e sta pensando a quello serale quando arriva la minaccia di Paolo: non è corretto lasciare che un pellegrino mangi da solo.
Roberto si fa la doccia e poi via al ristorante per un piatto di pasta ... Giorgio lasciato sul letto.
Nel pomeriggio un po'di riposo, due passi, e, infine cena (Paolo e Giorgio) una pizza al "Circolo".



sabato 2 giugno 2018

Lucca-Porcaro

Sabato 2 giugno 2018
Finalmente si torna a camminare! Ad un anno dal cammino Siena-Montefiascone, intraprendiamo il Cammino Lucca-Siena. Siamo in 3, Paolo, Roberto e Giorgio, vedi foto sotto. Paolo e Giorgio partiti, col treno, da Ravenna, Roberto da Imola. Da Bologna viaggiamo assieme e arriviamo a Lucca alle 11 e mezza. Ci dirigiamo subito verso le mura e in pochi minuti le raggiungiamo.


Facciamo due passi sulle mura ... che posto fantastico hanno i lucchesi quando vogliono andare a correre! È un po' più lontano dal centro, ma anche la nostra pineta non scherza.


La città è invasa dai ciclisti, stanno facendo il Tuscany tour. Appena i ciclisti abbandonano un locale, ci sediamo noi e ci prendiamo un piatto di pasta.
Subito dopo pranzo, partiamo alla volta di Pedule, frazione di Porcari. Il percorso non è esaltante, è tutto sull'asfalto, con strade più o meno trafficate. Per cui metto ancora una foto dalle mura.


Lungo la strada incontriamo questa chiesa, chiusa, inagibile, ma con 1.200 anni sulle spalle.


Arriviamo a destinazione, l'Affittacamere Al Cavallino che ci ospiterà, alle 17:30, abbiamo fatto 15,5km e sono passate 4 ore dalla partenza.
La struttura e un po' decentrata, la messa c'è alle sei, e non e proprio lì a due passi.
Depositiamo gli zaini e ci rimettiamo in cammino: la chiesa dista un paio di km. Le case sembrano poche e un po' sparse, ma la chiesa è piena e facciamo fatica a trovare un posto a sedere. Il prete alla fine della messa confida ai parrocchiani il suo sogno: mettere in pidpi un dormitorio e una mensa, insieme alla Caritas, e chiede preghiere a tutti i partecipanti ... però il prete! Ottimo! Dopo la messa, tornati Al Cavallino, finalmente ci concediamo la doccia.
Partiamo per andare a cenare sulle otto e dieci, e di nuovo un paio di km da fare per arrivare al paese di Porcari.
Prendiamo un piatto solo, grigliata mista, veramente buona, ma tanta, e stata un po', come direbbe il mio amico Mina, una cena del p .... ellegrino.


Ci ripromettiamo, per tutti i giorni futuri, di essere più morigerati.