venerdì 11 giugno 2021

Cammino di Dante Pontassieve - Firenze

 Al Leonardo's room non sarebbe stato possibile fare colazione prima delle sette e mezza, decidiamo così di far colazione nella pasticceria vicino alla nostra residenza, alle sette. Un salto in stanza per lavare i denti e partiamo per il nostro ultimo giorno di cammino.

La prima tappa è alla Abbazia di Rosano, che incontriamo dopo appena 2km.


Anche oggi il cammino vede un po' di asfalto, un po' di carraie e sentieri.

Le due piante che hanno caratterizzato il cammino di oggi sono ancora gli ulivi e le ginestre.


Notate tutta l'area in basso a sinistra, quante giovani ulivi sono stati piantati. Sono un segno di speranza, di fiducia nel futuro. Bello!

Guardiamo le montagne davanti a noi e notiamo parte della cima ricoperta di ginestre.


E, in mezzo a quelle ginestre, noi ci passiamo:


Lungo la strada ci imbattiamo nel convento Santa Maria all'incontro.


Scendendo verso Firenze osserviamo più volte la cupola del Duomo e l'Arno.

Finalmente arriviamo all'Arno, e cammineremo a fianco all'Arno per quasi tutto il percorso Fiorentino.


Abbiamo fatto un bel tratto sito il sole, e la vista di una fontana ci allarga il cuore.



Troviamo un ottimo chiosco e prendiamo insalatone, focacce e birre.

Finalmente arriviamo alla casa di Dante.


Non possiamo lasciare Firenze senza passare da Santa Croce e farci una foto davanti al sommo









giovedì 10 giugno 2021

Cammino di Dante Dicomano - Pontassieve

Abbiamo soggiornato al B&B Pino del Capitano, che si trova un paio di chilometri prima di arrivare al centro di Dicomano. Arrivati in centro, come al solito prendiamo qualcosa da mangiare per il pranzo.

Cominciamo il cammino con un po' di asfalto, poi carraie e sentieri. Troviamo finalmente un po' di grano "biondo" - fino ad ora avevamo trovato parecchi campi ancora verdi.

Lungo la strada troviamo anche un po' di ciliegie mature, sono piccole, ma buone.


Lungo la strada troviamo anche una bella casa, con uno splendido filare di cipressi e il prato perfettamente "rasato". Ci allontaniamo un po' dalla casa, ma approfittiamo dell'occasione per la nostra classica pausa dopo le prime due ore di cammino.

Un piccolo guado o un vecchio ponte per attraversare un torrente.



È quasi l'una quando raggiungiamo la località di Montebonello. Qui ci fermiamo in un bar, abbiamo già della focaccia farcita, ma finalmente possiamo prendere della birra ... IPA per tutti. Siamo quasi commossi è la prima volta che pranziamo con qualcosa che non sia acqua.

Continuando verso Pontassieve una bellissima campagna: uliveti e vigneti, uliveti che, man mano che si progredisce, lasciano sempre più spazio ai vigneti ... zona del Chianti.


Finalmente arriviamo a Pontassieve, sono le quattro meno in quarto, un'oretta prima di quanto avevo previsto.


Un breve giro in paese, una pizza al Bastian contrario, e poi in stanza.


mercoledì 9 giugno 2021

Cammino di Dante San Godenzo - Dicomano

La mattinata è iniziata con la visita all’abbazia benedettina di San Godenzo. Luogo ricco di memorie, a partire dal convegno dei fuoriusciti ghibellini a cui Dante prese parte nel 1302 e da cui ebbe cocente delusione... tanto da far dire all’avo Cacciaguida nel XVII del Paradiso “ a te fia bello averti fatta parte per te stesso” abbandonando “la compagnia malvagia e scempia”.


Nell’abside, un mosaico del 1929 raffigura ai piedi della maestà Dante e dietro Beatrice insieme a molti dei santi citati nella commedia.

In questo cammino è difficile trovare qualche ristoro lungo la strada, ci sono ovviamente alla partenza e all'arrivo, e così anche oggi prendiamo un po' di pane e formaggio per il viaggio.

Primo breve tratto di asfalto, poi una carraia e quindi un bellissimo sentiero in un castagneto. C'è un cartello che indica il divieto di raccolta castagne, e ci sono molti tronchi e rami lasciati in mezzo al bosco. Sarà un padrone un po' pigro o è una riserva integrale?


Il sentiero continua ad essere bello, le poche pozzanghere sono facilmente "circumnavigabili".


E le finestre continuano ad accompagnarci:


Facciamo, come al solito una breve pausa dopo due ore di cammino, noci, mandorle e frutta secca, e una pausa più lunga per il pranzo intorno all'una.

Finito di mangiare, ci dirigiamo verso Dicomano, ma facciamo una deviazione per visitare "Tombe etrusche".


L'ultimo tratto di strada è sull'asfalto e molto assolato, ma ... "non lamentiamoci del brodo grasso".

Il B&B Pino del capitano, è lungo la strada che porta a Dicomano, la cittadina la vedremo quindi domani.





martedì 8 giugno 2021

Cammino di Dante San Benedetto in Alpe - San Godenzo

Dopo lodi e colazione partiamo alla volta di San Godenzo. Facciamo prima un salto all'Alimentari per comprare un po' di focaccia, formaggio, 4 nelle e una tavoletta di cioccolata. Il sentiero parte di li, proprio a fianco all'Alimentari, ma noi non possiamo non fare un salto all'eremo di San Benedetto, dove passò anche San Romualdo, intorno all'anno mille, portando la sua disciplina.

Cominciamo la salita verso l'eremo imboccando via Dante Alighieri.

E proseguiamo poi per la via Crucis.


Lungo la via di trovano le formelle:


L'eremo ha un'antica cripta:


E un bellissimo cortiletto interno, con vista panoramica, che forse un tempo era un chiostro:


È pieno di piante e fiori e sono molto ben curati:



Finita la visita all'eremo, torniamo giù e cominciamo il cammino verso San Godenzo. Il sentiero è bello, è il sentiero CAI 409, dentro al bosco, ma ha molti tratti ripidi.
Ad un certo punto comincia a piovere ... ach!
La cosa più importante è coprire gli zaini per proteggere il contenuto dalla pioggia. Prima però tiriamo fuori gli ombrelli.


La pioggia ci accompagnerà tutta la giornata, è cominciata come una pioggia leggera, ma in diversi momenti di farà piuttosto intensa.
Lungo la strada c'è una breve deviazione per l'Eremo dei Toschi, la facciamo nella speranza di trovare un riparo e, nel migliore dei casi, anche una bevanda calda.
L'Eremo dei Toschi è anche un agriturismo e l'area è piena di animali, possiamo tra mucche e tori -sicuramente erano solo vitelli, ma belli grossi! In un un'ampia area recintata ci sono molte capre custodite da un paio di pastori abruzzesi. Dopo un attimo di titubanza decidiamo che i pastori non oltrepasseranno la recinzione ed entriamo, attraverso un cancelletto, nell'area dell'agriturismo vero e proprio.
Ed ecco che arriviamo all'eremo.



Una ragazza ci dice che possiamo visitare la chiesa, ma di non aprire altre porte che sono tutte aree private. Davanti alla chiesetta c'è un piccolo porticato, una manna dal cielo.
Inizialmente pensavamo potesse essere la nostra sosta di metà mattina, ma è già mezzogiorno e, forse, è meglio se ne approfittiamo per pranzare.
Poiché nel frattempo si è fatto più freddo, o saranno forse i panni bagnati che abbiamo addosso, ne approfittiamo anche per cambiarci e mettere qualche capo di abbigliamento in più.



Riprendiamo il cammino facendo a ritroso la deviazione per l'Eremo, raggiungiamo quindi il sentiero del cammino di Dante che in quel punto è una carrabile ben tenuta. Giorgio è perentorio: "Io non scendo per sentieri ripidi pieni di fango! Piuttosto la faccio più lunga ma passo per delle carraie" E ha ragione, troppa pioggia e troppo fango, e così proseguiamo sulla carraia fino ad arrivare alla statale 67 e, su questa scendiamo fino a San Godenzo.

Arrivati alla struttura, Albergo Ristorante Agnoletti, la troviamo chiusa, ma c'è un numero di telefono riportato sulla porta d'ingresso. Chiamiamo e viene ad accoglierci il nostro ospite.

Ci offre un tè con qualche brioches confezionata, è una bella attenzione. Poi ci assegna le camere, sono 3 camere da 2-3 persone, due hanno il bagno in camera. Giorgio e Roby prendono la camera coi lei separati, ha solo il lavandino, ma condividiamo il bagno.

Scendiamo a cena per le 19:30, crostini, formaggio e 3 primi, "volete anche un po' di secondo?" "No grazie, anzi, quei tortelli è un peccato buttarli via, li potremmo mangiare domani". E il nostro ospite ci prepara una vaschetta.

Vicino a noi c'è uno che sta mangiando da solo, dopo un po' ci "inchiacchieriamo" e veniamo a sapere che la cuoca, donna energica e brava, ha 85 anni, e sessant'anni prima era stata la sua maestra.

Si sono fatte le dieci, cominciamo a ritirarci nelle nostre camere.

lunedì 7 giugno 2021

Cammino di Dante Eremo di Gamogna - San Benedetto in Alpe

Oggi le monache fanno una giornata di silenzio e di preghiera personale. Facciamo quindi le lodi per conto nostro e poi andiamo a fare colazione. Ci siamo noi, le due suore e Alexandra con Philippe, anche loro due hanno dormito nell'eremo. Con Alexandra ci siamo più fatti una bella chiacchierata ieri. Propongo di fare la foto di saluto tutti assieme. Ci pensa Alexandra mettendo il suo cellulare in modalità autoscatto.

È piovuto tutto ieri pomeriggio e questa notte, ci aspettiamo di trovare sentieri un po' fangosi e in effetti li troviamo. C'è un tratto di sentiero, quasi all'inizio, che è franato, ci si immette quindi nel sentiero, dopo la frana, con un passaggio molto scosceso e scivoloso. Dopo si alternano tratti semplici:

E tratti più impegnativi:

Mauro e Annamaria ci devono salutare, devono tornare a lavorare. Ci facciamo un ultimo selfie per salutarci:


Il cammino è molto variegato: tratti in mezzo ad una vegetazione rigogliosa:

Un tratto di di un'ampia carraia:


Alcuni tratti molto scivolosi, in più di uno ci siamo appoggiati a terra e Giorgio ci ha rimesso una bacchetta:


La cascata è sempre impressionante, bella e impressionante, Francesca ci decanta alcuni versi della Divina commedia:

Io lo seguiva, e poco eravam iti,
che ’l suon de l’acqua n’era sì vicino,
che per parlar saremmo a pena uditi.93

Come quel fiume c’ ha proprio cammino
prima dal Monte Viso ’nver’ levante,
da la sinistra costa d’Apennino,96

che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,99

rimbomba là sovra San Benedetto
de l’Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;102

così, giù d’una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell’acqua tinta,
sì che ’n poc’ora avria l’orecchia offesa.

(Inferno, canto XVI, 91-105)


Scendiamo ancora un poco e troviamo un ottimo posto per mangiare ... quel pezzo di focaccia e quella fetta di formaggio che abbiamo acquistato a Marradi, prima di incamminarci verso Gamogna.



Che pranzo eccezionale!
Ancora pochi chilometri e raggiungiamo San Benedetto e quindi Maneggio Rio Destro presso cui soggiorniamo. Abbiamo preso la mezza pensione, abbiamo mangiato bene.

domenica 6 giugno 2021

Cammino di Dante Marradi - Eremo di Gamogna

Ritrovo alle sette, colazione e Lodi, poi riprendiamo il cammino alla volta dell'eremo di Gamogna.

Prima di lasciare Marradi passiamo a prendere una focaccia e un po' di formaggio in una gastronomia. Oggi siamo ospiti delle suore di Gamogna, ma per domani ci servirà qualcosa da mangiare; direi che non ci saranno posti in cui acquistare qualcosa lungo la via e ci aspettano almeno 5 ore di cammino per arrivare a San Benedetto in Alpe.

Abbiamo da poco inforcato il sentiero quando si presenta la vista dall'alto della stazione di Marradi, sembra un plastico per i trenini.

Il sentiero è molto bello, per la maggior parte in mezzo al bosco.


Con diversi punti panoramici.


Possiamo poi sotto una croce che vedevamo già da lontano. Facciamo infine un prezzo di carraia con alcuni tratti ripidi, ma cementati e arriviamo all'eremo.

Suoniamo la campanella.


E subito viene ad accoglierci suor Maria Paola per assegnarci i posti letto: siamo in cima alla casa, sotto il tetto e abbiamo a disposizione due bagni, uno dei quali con la doccia.


Alle 12:30 c'è la messa.



Dopo la messa il pranzo.

I pasti a Gamogna di condividono in silenzio. Solo al momento del caffé di rompe il silenzio.

Al momento del caffé ci siamo presentati, abbiamo detto il nostro nome, la nostra provenienza e detto qualcosa sul nostro essere a Gamogna e sui cammini.

Dopo pranzo qualcuno rassetta la stanza e qualcuno lava i piatti in cucina.

Pomeriggio tempo libero per riflessioni, chiacchiere (molte) e letture dantesche.


Alle 18, secondo vespri della domenica e adorazione.

La giornata si conclude con la cena, sempre in silenzio e compieta. E, in realtà, anche un beccaccino.