La mattinata è iniziata con la visita all’abbazia benedettina di San Godenzo. Luogo ricco di memorie, a partire dal convegno dei fuoriusciti ghibellini a cui Dante prese parte nel 1302 e da cui ebbe cocente delusione... tanto da far dire all’avo Cacciaguida nel XVII del Paradiso “ a te fia bello averti fatta parte per te stesso” abbandonando “la compagnia malvagia e scempia”.
Nell’abside, un mosaico del 1929 raffigura ai piedi della maestà Dante e dietro Beatrice insieme a molti dei santi citati nella commedia.
In questo cammino è difficile trovare qualche ristoro lungo la strada, ci sono ovviamente alla partenza e all'arrivo, e così anche oggi prendiamo un po' di pane e formaggio per il viaggio.
Primo breve tratto di asfalto, poi una carraia e quindi un bellissimo sentiero in un castagneto. C'è un cartello che indica il divieto di raccolta castagne, e ci sono molti tronchi e rami lasciati in mezzo al bosco. Sarà un padrone un po' pigro o è una riserva integrale?
Il sentiero continua ad essere bello, le poche pozzanghere sono facilmente "circumnavigabili".
E le finestre continuano ad accompagnarci:
Facciamo, come al solito una breve pausa dopo due ore di cammino, noci, mandorle e frutta secca, e una pausa più lunga per il pranzo intorno all'una.
Finito di mangiare, ci dirigiamo verso Dicomano, ma facciamo una deviazione per visitare "Tombe etrusche".
L'ultimo tratto di strada è sull'asfalto e molto assolato, ma ... "non lamentiamoci del brodo grasso".
Il B&B Pino del capitano, è lungo la strada che porta a Dicomano, la cittadina la vedremo quindi domani.
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