domenica 8 giugno 2014

Di qui passò Francesco - Spello - Assisi


Sabato 7 giugno 2014

Il cammino da Spello ad Assisi prevede il passaggio per alcuni sentieri Cai del monte Subasio. Per sicurezza acquistiamo una guida dei sentieri. Decidiamo di salvaguardarci un po', così scegliamo i sentieri che minimizzano i dislivelli, pur mantenendo l'obiettivo di passare per l'Eremo delle carceri. Cominciamo col sentiero 50, poi passiamo al sentiero 56a e infine il 56. Il tratto finale del 56 è veramente ripido e ci porta su una strada che dopo qualche centinaio di metri di salita continua per circa 3 km su una linea di livello. Arriviamo all'Eremo abbastaza provati dopo 12km in questa giornata molto calda. Non abbiamo comprato cibo questa volta e ci fermiamo ad un baracchino situato all'ingresso dell'eremo (vedi foto).
L'eremo è molto bello (vedi foto). Per visitare la parte più antica, le porte sono così piccole che non è sufficiente chinarsi, bisogna togliersi anche gli zaini.
Lasciato l'eremo, riprendiamo il sentiero 50 e, con un po' di discesa e un po' di falsopiano, arriviamo ad Assisi. 17km, che diventeranno una ventina con il passaggio per la Basilica superiore e il trasferimento all'ostello della pace. Sono sempre meno dei 24 previsti dalla guida. E' la prima volta! Tutti gli altri giorni abbiamo sempre fatto qualche km in più.
Prima di andare all'ostello abbiamo il tempo di visitare la basilica superiore. In particolare ci guardiamo tutti gli affreschi della navata centrale, per la maggior parte di Giotto. Per identificare esattamente quali episodi sono rappresentati ci facciamo aiutare da wikipedia.




venerdì 6 giugno 2014

Di qui passò Francesco - Trevi - Spello


Venerdì 6 giugno 2014

L'accoglienza presso le monache non prevedeva la colazione, così, dopo essere usciti dalla foresteria e salutato la monaca ci siamo diretti verso un bar.
Finita la lauta colazione ci siamo diretti verso Foligno. Abbiamo seguito una strada parallela alla statale, ma situata più in alto, a metà collina, tra gli ulivi, in parte asfaltata e in parte bianca.
Per arrivare a Foligno si passa prima per il paesino di Sant' Eraclio. Per andare a S. Eraclio si deve scendere dalla collina e attraversare statale ed E45. Ovviamente l'E45 si attraversa solo quando ci sono ponti e sottopassi. Abbiamo mancato l'attraversamento previsto dalla guida, siamo arrivati un po' più avanti e abbiamo cosi dovuto fare 1,5km sulla statale, a fianco alla superstrada.
Nel paesino di S. Eraclio, passando per il centro medievale, abbiamo acquistato un mezzo toscano (73 centesimi).
Abbiamo poi proseguito lungo la strada principale verso Foligno.
Abbiamo attraversato Foligno sulla strada principale, che taglia in due la cittadina e passa a fianco al duomo.
Secondo la leggenda, è davanti a questo duomo che S. Francesco, di ritorno ad Assisi dopo la conversione, ha venduto tutto quello che aveva, compreso il cavallo, per cominciare il suo percorso di poverta. Abbiamo poi fatto una sosta in chiesa per pregare e rinfrescarci. Secondo le previsioni ci aspettavamo un po' di nuvole e pioggia almeno nei pomeriggi, invece abbiamo, in questi giorni, camminato sempre sotto il sole.
Abbiamo poi ripreso il cammino verso Spello. Abbiamo acquistato un pezzo di formaggio e una bottiglia di vino e cominciato a sperare di incontrare un parco lungo il nostro cammino. Abbiamo chiesto a due ragazzi, ma questi ci hanno risposto che,proseguendo per la strada per Spello, avremmo di li a poco incontrato la zona industriale di Foligno, ma nessun parco. Proseguendo ancora un poco, davanti a una banca, abbiamo trovato una panchina con sopra una trgetta, scritta a mano: GASTONE; AL VIANDANTE STANCO. Abbiamo accolto l'offerta di Gastone e ci siamo seduti per pranzare. Questa volta il tappo della bottiglia era veramente difficile da estrarre col coltellino multiuso di Gianni. Proprio mentre i nostri sforzi si rivelavano inutili, è uscita da casa una signora alla quale abbiamo chiesto un cavatappi. Gastone poco più tardi si è affacciato dal balcone e ci ha salutato.
Arrivati a Spello, dobbiamo attraversare tutto il paese, per la strada principale, prima di arrivare al convento, ormai senza più suore, che ci ospita. Molto bello, fresco, a parte l'acqua dei rubinetti, anche "la fredda" viene calda.
Dopo docce e riposo, andiamo a visitare il paese. Nella chiesa di S. Andrea troviamo un frate appassionato artigiano per la gloria di Dio. Quando è finita la famosa Infiorata di Spello, lui passa, prima degli spazzini, a raccogliere tutti i fiori di suo interesse. Stacca tutti i petili, varietà per varietà, li mette a seccare, li sbriciola con le mani, li frantuma ulteriormente con l'aiuto di un colino e li usa come colori. Prepara sagome di compensato e le decora con vinavil e polvere di fiori (nella foto un'opera).

giovedì 5 giugno 2014

Di qui passò Francesco - Spoleto - Trevi


Giovedì 5 giugno 2014

Oggi sono previsti 18km di cammino, non vogliamo fare strada in più per cui ci orientiamo incrociando le informazioni della cartina presente nella guida con quelle di google maps - che sa sempre dove siamo.
1° tappa: Basilica di San Savino.
Francesco nella primavera del 1204 parte alla volta della Puglia per unirsi al conte Gentile e meritarsi in battaglia quella "nobiltà" che non aveva ottenuto di nascita. Sarà un sogno rivelatore a fermarlo e a far compiere alla sua vita una svolta decisiva e completa. Dalla leggenda dei tre compagni:
"Messosi dunque in cammino,giunse fino a Spoleto e qui cominciò a non sentirsi bene. Tuttavia preoccupato del suo viaggio, mentre riposava, nel dormiveglia intese una voce interrogarlo dove fosse diretto, Francesco gli espose il suo ambizioso progetto. E quello: "Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?" Rispose: "Il padrone". Quello riprese: "Perchè dunque abbandoni il padrone per servire il servo, e il principe per il suddito?". Allora Francesco interrogò: " Signore, che vuoi ch'io faccia?"
2° tappa: chiesa di San Giacomo. In restauro, non abbiamo potuto visitarla. Il nucleo centrale del paesino bello e caratteristico.
La tappa successiva sono le fonti del Clitunno(foto), già cantate da Plinio, Byron, ... Arriviamo intorno all'una, acquistiamo una bottiglia di vino, un po' di pane e focaccia semplice li avevamo già acquistati a San Giacomo. Dopo pranzo un breve riposo, chi sull'erba chi su una panchina.
Alle due ripartiamo e  prendiamo la strada per Pissignano dove troviamo un castello diroccato (foto) e un borghetto medievale ristrutturato, molto bello. All'ingresso troviamo una targa che riporta: "LIZORI" BORGO SAN BENEDETTO  centro storico ed artistico. Davanti alle case targhe riportano solo il nome del proprietario, ad es. Andrea.
Una persona incontrata nel borgo ci indica qual'è la strada da fare a piedi per andare a Trevi, si tratta di una strada, in parte bianca e in parte asfaltata che passa in mezzo agli uliveti, veramente bella. È un peccato solo che, nonostante la lontananza, si senta lo stesso un po' di rumore venire dall'E45.
Arrivati a Trevi(foto) scopriamo con piacere che le Monache benedettine di Santa lucia, che ci ospitano, sono dalla parte di Trevi che noi raggiungiamo per prima. Dopo la doccia, un po' fredda, e un po' di riposo, andiamo a fare i vespri con le suore.
Questa sera, con l'ausilio di un po' di tecnologia, la pizzeria la teoviamo.

mercoledì 4 giugno 2014

Di qui passò Francesco - Romita di Cesi - Spoleto


Mercoledì 4 giugno 2014

Come preannunciato la sera prima, la mattina sveglia alle sei e mezza con la musica. Subito un pensiero: "Non mi ero accorto ci fossero casse per la diffusione della musica nel corridoio!". Vado in corridoio a controllare e ... in effetti non c'è nessun impianto, bensì fra Bernardino che sta girando per il corridoi suonando un quanche strumento o avendo comunque qualcosa che suona in mano, è ormai di spalle e non vedo cosa sia.
Alle sette tutti in chiesa per un momento di preghiera. Fra Bernardino suona le campane, i cani ululano e poi tutti entriamo in chiesa. Un momento di silenzio affinche tutti gli animi si chetino e il pensiero vada al Signore e Bernardino comincia con una riflessione. Ci parla del bene e del male citando una frase di Pietro e una di Paolo. Ci ricorda il giudizio finale riportato nel vangelo, quando saremo giudicati solo in base al bene. Il bene che avremo fatto: "venite a me, perchè ero nudo e mi avete vestito, ..." o il bene che non abbiamo fatto: "lontano da me perchè ero nudo e non mi avete vestito, ..."
Dopo colazione, ci prepariamo, un foto con fra Bernardino e partiamo alla volta di Spoleto.
Sbagliamo una deviazione e vaghiamo un po' sull'alto dei monti. Paesaggi stupendi, ma 5 o 6 km in più non era il giorno giusto per farli: per oggi sono previsti 28 km! È vero che, fra Bernardino, Angela Serracchioli e i pellegrini incontrati alla Romita, suggeriscono di fare l'ultimo tratto, quello sulla strada 418, con l'autobus. Troppo traffico, auto, camion, è pure pericolosa.
Per pranzare ci fermiamo in un paesino: Macerino. Ci fermiamo in un ristorante bar all'ingresso del paese. La porta del bar è aperta ma dentro non c'è nessuno, chiamiamo e viene fuori una signora che ci dice che il ristorante è chiuso. Chiediamo se ci possiamo sedere ad un tavolino e se possiamo avere qualche panino dal bar. Bisogna aspettare che torni la figlia, è andata a prendere la bambina tornata da scuola con lo scuolabus. Ci sediamo e cominciamo a mangiare quello che abbiamo: pane e vino. Poi all'arrivo della figlia aggiungiamo panini e un po' di birra.
Alle tre riprendiamo il cammino, è lungo, quando arriviamo a Baiano abbiamo fatto 27km, ce ne sarebbero altri otto da fare. Come tutti sugeriscono: corriera per Spoleto. Scesi dalla corriera camminiamo ancora per circa 1km e arriviamo a Villa Redenta, l'ostello che ci ospita. Ecco che i 28km previsti inizialmente li abbiamo fatti.
L'ostello è fantastico, noi abbiamo un ottima stanza da quattro con un bagno in camera con 3 docce e due lavabi. Oltre a essere una bella struttura ha un enorme parco, veramente bello.  Dopo le docce, alle otto e mezzo, ci muoviamo verso il centro. Abbiamo voglia di una pizza, ma troviamo solo osterie. Non abbiamo comunque avuto ragione di lamentarci.

martedì 3 giugno 2014

Di qui passò Francesco - Collescipoli - Romita di Cesi


Martedì 3 giugno 2014

L'Ostello dei garibaldini, presso il quale abbiamo pernottato, non prevede la colazione, ma, ai pellegrini, da un "piccolo cestino". Il piccolo cestino consiste in una mela, un succo di frutta, una crostatina, una bottiglietta d'acqua e un cioccolatino. Questa mattina quindi siamo andati al bar / bottega / osteria del lunedì a far colazione. Prima di lasciare la bottega abbiamo preso un mezzo pane toscano, un pezzo di formaggio e una bottiglia di vino.
La prima parte del cammino di oggi è stata un purgatorio. Zona industriale di Terni, senza segnali, grazie a google maps abbiamo individuato la strada più breve (noi, non google maps). Ad un certo punto arriviamo su un ponte, il ponte è interrotto. Persi così 2km. Sempre girando per strade trafficate! Verso le undici finalmente imbocchiamo la strada per Cesi, un po' meno trafficata. A questo punto cerchiamo un posto per una pausa. Troviamo un ottimo campo di allenamento di un circolo di golf. Abbiamo dei tronchi d'albero segati su cui sederci e ombra a volontà. Diamo fondo ai "piccoli cestini".
Partiamo quindi alla volta di Cesi. A Cesi ci sediamo sulle sedie di un bar chiuso. Chiuso!? Non passano dieci minuti ed ecco arriva il gestore. Ottimo! Mangiamo il nostro pane con il formaggio, troppo buono, con acqua gassata fredda, birre e, per finire caffè.
Dopo tre quarti d'ora di pausa, alle due, ci rimettiamo in viaggio e dopo un ora e tre quarti arriviamo alla romita. Il sentiero finale molto bello, in mezzo al bosco, ovviamente in salita.
Alla romita ci accolgono due signore tedesche, una delle due, lo scorso anno, aveva fatto un pellegrinaggio, quest'anno è venuta e si ferma due settimane qui, alla romita. Ci dicono in quale camera possiamo sistemarci, ci spiegano come comportarci con l'acqua. Non c'è l'acqua corrente, o meglio, come dice fra Bernardino, l'acqua corrente c'è solo se prendi in mano un secchio d'acqua e ti metti a correre.
Ci laviamo in una piccola vasca, versandoci addosso a vicenda l'acqua con un secchio. Facciamo poi il classico bucato del pellegrino.
Alle sette fra Bernardino ci chiama tutti in chiesa a pregare, e quando dico tutti è tutti, anche due cani e un gatto entrano con noi. Fra Bernardino ci parla del pellegrinaggio.
Ci invita poi a cenare ad un tavolo fuori, quello che rimane al sole fino all'ultimo raggio che raggiunge la romita. Prima di cominciare a mangiare un canto sempre sui pellegrini e la loro accoglienza. Tutto il cibo e su un tavolo e, prima si servono i pellegrini, ognuno prende quello che vuole, e solo dopo si serve lui. Dopo cena abbiamo continuato a parlare con fra Bernardino per un paio d'ore. Abbiamo concluso la serata in cucinacon caffè e camomille. Abbiamo parlato di san Franceso, di papi, di politica italiana, accenni alle sue esperienze. E' stata veramente una piacevole serata. Si continuava a parlare e non si sentiva la stanchezza nonostante gli almeno 20 km fatti oggi.




lunedì 2 giugno 2014

Di qui passò Francesco - Stroncone - Collescipoli


Lunedì 2 giugno 2014

Lasciato l'hotel, dopo alcune centinaia di metri incontriamo il Convento di San Francesco (foto) che contiene al suo interno il corpo incorrotto del beato Antonio Vici. Dopo una breve visita all'interno della chiesa ci rimettiamo in cammino.
Lungo la strada incontriamo un gelso carico di more mature e, come buoni pellegrini, approfittiamo dei doni della natura (foto).
E' nostra intenzione passare per il Sacro Speco. Il Sacro Speco è una fenditura lunga 60m nella roccia dove si rifugiava San Francesco. Li vicino c'è il magnifico eremo di S. Urbano fondato quasi sicuramente da San Francesco nel 1213.
All'inizio del cammino ci sono tante indicazioni e veri e propri cartelli che indicano la direzione verso il sacro speco. Ma proprio quando la strada è più incerta, la carraia su cui camminiamo si biforca in prossimità di un ruscello, spariscono tutte le indicazioni. Facciamo un paio di guadi, guardiamo la larghezza dei sentieri, ma i dubbi rimangono. Beh, in fondo siamo pellegrini del 21° secolo: confrontiamo la mappa della guida con google maps, visione satellitare, con la nostra posizione individuata dal gps e identifichiamo il sentiero e la direzione da prendere.
Il cammino di oggi non avrebbe grandi dislivelli se non fosse per la deviazione che porta al Sacro Speco. Il sentiero indicato dalla segnaletica per i pellegrini è veramente ripido e po percorriamo tra mezzogiorno e mezzo e l'una e un quarto!
Facciamo una piccola sosta nel porticato esterno per riposarci, mangiare e medicare qualche vescica che nel frattempo ha avuto modo di presentarsi. L'eremo è veramente bello: il chiostro (vedi foto), che da un latro si apre sulla valle, una piccola cappella, la stanza col pozzo. Una parte dell'eremo è chiusa e riporta la scritta "clausura". I frati che sono usciti un momento ci hanno velocemente salutato: evidentemente ci tengono molto al loro raccoglimento.
Per il prosieguo del cammino invece di tornare per la ripida discesa, preferiamo lasciare le indicazioni della guida e fare una strada, forse un po' più lunga, ma con pendenza e fondo un po' più regolare. Passiamo quindi da Sant'Urbano e li, per una carraia che passa vino al cimitero, ci avviamo ad immetterci sulla strada previstandicata dalla guida.
Arriviamo a Collescipoli dopo aver fatto 25km e circa 8 ore di cammino, siamo tutti molto provati.
In ostello, facciamo la doccia e poi usciamo per cenare.




domenica 1 giugno 2014

Di qui passò Francesco - Greccio - Stroncone

Domenica 1° giugno 2014

Dopo colazione, zaini in spalla, ci muoviamo per tornare al santuario di Greccio, vogliamo partecipare alla messa delle 10,30. Arriviamo con un'oretta di anticipo, Giorgio ieri non ha visitato la parte più vecchia del monastero, ne approfittiamo per tornare a visitarla tutti quanti. Il primo luogo che si incontra è la grotta dove San Francesco ha fatto il primo presepe. Nella parete della grotta troviamo l'affresco riportato sotto. Seguono la grotta dove dormiva San Francesco, l'antico dormitorio, la piccola chiesa. Molto interessante.
Dopo la messa ci mettiamo in cammino alla volta di Stroncone. Le segnalazioni lasciano molto a desiderare, inoltre noi facciamo il cammino "Sui passi di Francesco" nel verso opposto rispetto a quello desctrito. Fatto sta che sbagliamo una deviazione e facciamo un anello in più di circa 1km.
C'è una bella salita che ci porta a quota 950m, dopo di che comincia la discesa e ... siamo in Umbria.
Arriviamo alla località Prati di Stroncone, ampi prati fioriti e tantissime ginestre, veramente bello. Più avanti ci sono case, un campeggio e un bar ristorante. Ci fermiamo presso quest'ultimo locale. Io, Gianni e Roberto prendiamo un piatto di tagliatelle col ragu. Giorgio, l'asceta, si accontenta del pane toscano che l'albergatore ci ha dato per il viaggio, insieme a un bicchier di vino ed un caffè.
Dopo un oretta di pausa riprendiamo il cammino e continuiamo a scendere fino a Stroncone.
Poco copo essere ripartiti troviamo, lungo la strada alcuni imponenti castagni secolari.
Camminiamo ancora un po' su una carraia e poi prendiamo un sentiero molto sassoso, chiamato Sentiero francescano, si vede che i sandali dei frati devono essere di buona qualità!
Arrivati a Stroncone discendiamo fino al nostro hotel, San francesco Inn, doccia e riposo prima di tornare a Stroncone per la cena e una visita al paese.
Cena alla Grotta di Ugone, abbiamo mangiato bene e fatto una lunga chiacchierata con il proprietario. La visita del paese ci ha impressionato, un paesino medievale  con tante stradine e scalinate, in salita, in discisa, difficilmente ad angolo retto. Come ha osservato Roberto ricordava un po' qualche disegno di Escher.