Venerdì 6 giugno 2014
L'accoglienza presso le monache non prevedeva la colazione, così, dopo essere usciti dalla foresteria e salutato la monaca ci siamo diretti verso un bar.
Finita la lauta colazione ci siamo diretti verso Foligno. Abbiamo seguito una strada parallela alla statale, ma situata più in alto, a metà collina, tra gli ulivi, in parte asfaltata e in parte bianca.
Per arrivare a Foligno si passa prima per il paesino di Sant' Eraclio. Per andare a S. Eraclio si deve scendere dalla collina e attraversare statale ed E45. Ovviamente l'E45 si attraversa solo quando ci sono ponti e sottopassi. Abbiamo mancato l'attraversamento previsto dalla guida, siamo arrivati un po' più avanti e abbiamo cosi dovuto fare 1,5km sulla statale, a fianco alla superstrada.
Nel paesino di S. Eraclio, passando per il centro medievale, abbiamo acquistato un mezzo toscano (73 centesimi).
Abbiamo poi proseguito lungo la strada principale verso Foligno.
Abbiamo attraversato Foligno sulla strada principale, che taglia in due la cittadina e passa a fianco al duomo.
Secondo la leggenda, è davanti a questo duomo che S. Francesco, di ritorno ad Assisi dopo la conversione, ha venduto tutto quello che aveva, compreso il cavallo, per cominciare il suo percorso di poverta. Abbiamo poi fatto una sosta in chiesa per pregare e rinfrescarci. Secondo le previsioni ci aspettavamo un po' di nuvole e pioggia almeno nei pomeriggi, invece abbiamo, in questi giorni, camminato sempre sotto il sole.
Abbiamo poi ripreso il cammino verso Spello. Abbiamo acquistato un pezzo di formaggio e una bottiglia di vino e cominciato a sperare di incontrare un parco lungo il nostro cammino. Abbiamo chiesto a due ragazzi, ma questi ci hanno risposto che,proseguendo per la strada per Spello, avremmo di li a poco incontrato la zona industriale di Foligno, ma nessun parco. Proseguendo ancora un poco, davanti a una banca, abbiamo trovato una panchina con sopra una trgetta, scritta a mano: GASTONE; AL VIANDANTE STANCO. Abbiamo accolto l'offerta di Gastone e ci siamo seduti per pranzare. Questa volta il tappo della bottiglia era veramente difficile da estrarre col coltellino multiuso di Gianni. Proprio mentre i nostri sforzi si rivelavano inutili, è uscita da casa una signora alla quale abbiamo chiesto un cavatappi. Gastone poco più tardi si è affacciato dal balcone e ci ha salutato.
Arrivati a Spello, dobbiamo attraversare tutto il paese, per la strada principale, prima di arrivare al convento, ormai senza più suore, che ci ospita. Molto bello, fresco, a parte l'acqua dei rubinetti, anche "la fredda" viene calda.
Dopo docce e riposo, andiamo a visitare il paese. Nella chiesa di S. Andrea troviamo un frate appassionato artigiano per la gloria di Dio. Quando è finita la famosa Infiorata di Spello, lui passa, prima degli spazzini, a raccogliere tutti i fiori di suo interesse. Stacca tutti i petili, varietà per varietà, li mette a seccare, li sbriciola con le mani, li frantuma ulteriormente con l'aiuto di un colino e li usa come colori. Prepara sagome di compensato e le decora con vinavil e polvere di fiori (nella foto un'opera).
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