Martedì 3 giugno 2014
L'Ostello dei garibaldini, presso il quale abbiamo pernottato, non prevede la colazione, ma, ai pellegrini, da un "piccolo cestino". Il piccolo cestino consiste in una mela, un succo di frutta, una crostatina, una bottiglietta d'acqua e un cioccolatino. Questa mattina quindi siamo andati al bar / bottega / osteria del lunedì a far colazione. Prima di lasciare la bottega abbiamo preso un mezzo pane toscano, un pezzo di formaggio e una bottiglia di vino.
La prima parte del cammino di oggi è stata un purgatorio. Zona industriale di Terni, senza segnali, grazie a google maps abbiamo individuato la strada più breve (noi, non google maps). Ad un certo punto arriviamo su un ponte, il ponte è interrotto. Persi così 2km. Sempre girando per strade trafficate! Verso le undici finalmente imbocchiamo la strada per Cesi, un po' meno trafficata. A questo punto cerchiamo un posto per una pausa. Troviamo un ottimo campo di allenamento di un circolo di golf. Abbiamo dei tronchi d'albero segati su cui sederci e ombra a volontà. Diamo fondo ai "piccoli cestini".
Partiamo quindi alla volta di Cesi. A Cesi ci sediamo sulle sedie di un bar chiuso. Chiuso!? Non passano dieci minuti ed ecco arriva il gestore. Ottimo! Mangiamo il nostro pane con il formaggio, troppo buono, con acqua gassata fredda, birre e, per finire caffè.
Dopo tre quarti d'ora di pausa, alle due, ci rimettiamo in viaggio e dopo un ora e tre quarti arriviamo alla romita. Il sentiero finale molto bello, in mezzo al bosco, ovviamente in salita.
Alla romita ci accolgono due signore tedesche, una delle due, lo scorso anno, aveva fatto un pellegrinaggio, quest'anno è venuta e si ferma due settimane qui, alla romita. Ci dicono in quale camera possiamo sistemarci, ci spiegano come comportarci con l'acqua. Non c'è l'acqua corrente, o meglio, come dice fra Bernardino, l'acqua corrente c'è solo se prendi in mano un secchio d'acqua e ti metti a correre.
Ci laviamo in una piccola vasca, versandoci addosso a vicenda l'acqua con un secchio. Facciamo poi il classico bucato del pellegrino.
Alle sette fra Bernardino ci chiama tutti in chiesa a pregare, e quando dico tutti è tutti, anche due cani e un gatto entrano con noi. Fra Bernardino ci parla del pellegrinaggio.
Ci invita poi a cenare ad un tavolo fuori, quello che rimane al sole fino all'ultimo raggio che raggiunge la romita. Prima di cominciare a mangiare un canto sempre sui pellegrini e la loro accoglienza. Tutto il cibo e su un tavolo e, prima si servono i pellegrini, ognuno prende quello che vuole, e solo dopo si serve lui. Dopo cena abbiamo continuato a parlare con fra Bernardino per un paio d'ore. Abbiamo concluso la serata in cucinacon caffè e camomille. Abbiamo parlato di san Franceso, di papi, di politica italiana, accenni alle sue esperienze. E' stata veramente una piacevole serata. Si continuava a parlare e non si sentiva la stanchezza nonostante gli almeno 20 km fatti oggi.
Un caro saluto ai pellegrini, camminate anche per me!
RispondiEliminaCiao Gabriele