Lunedì 2 giugno 2014
Lasciato l'hotel, dopo alcune centinaia di metri incontriamo il Convento di San Francesco (foto) che contiene al suo interno il corpo incorrotto del beato Antonio Vici. Dopo una breve visita all'interno della chiesa ci rimettiamo in cammino.
Lungo la strada incontriamo un gelso carico di more mature e, come buoni pellegrini, approfittiamo dei doni della natura (foto).
E' nostra intenzione passare per il Sacro Speco. Il Sacro Speco è una fenditura lunga 60m nella roccia dove si rifugiava San Francesco. Li vicino c'è il magnifico eremo di S. Urbano fondato quasi sicuramente da San Francesco nel 1213.
All'inizio del cammino ci sono tante indicazioni e veri e propri cartelli che indicano la direzione verso il sacro speco. Ma proprio quando la strada è più incerta, la carraia su cui camminiamo si biforca in prossimità di un ruscello, spariscono tutte le indicazioni. Facciamo un paio di guadi, guardiamo la larghezza dei sentieri, ma i dubbi rimangono. Beh, in fondo siamo pellegrini del 21° secolo: confrontiamo la mappa della guida con google maps, visione satellitare, con la nostra posizione individuata dal gps e identifichiamo il sentiero e la direzione da prendere.
Il cammino di oggi non avrebbe grandi dislivelli se non fosse per la deviazione che porta al Sacro Speco. Il sentiero indicato dalla segnaletica per i pellegrini è veramente ripido e po percorriamo tra mezzogiorno e mezzo e l'una e un quarto!
Facciamo una piccola sosta nel porticato esterno per riposarci, mangiare e medicare qualche vescica che nel frattempo ha avuto modo di presentarsi. L'eremo è veramente bello: il chiostro (vedi foto), che da un latro si apre sulla valle, una piccola cappella, la stanza col pozzo. Una parte dell'eremo è chiusa e riporta la scritta "clausura". I frati che sono usciti un momento ci hanno velocemente salutato: evidentemente ci tengono molto al loro raccoglimento.
Per il prosieguo del cammino invece di tornare per la ripida discesa, preferiamo lasciare le indicazioni della guida e fare una strada, forse un po' più lunga, ma con pendenza e fondo un po' più regolare. Passiamo quindi da Sant'Urbano e li, per una carraia che passa vino al cimitero, ci avviamo ad immetterci sulla strada previstandicata dalla guida.
Arriviamo a Collescipoli dopo aver fatto 25km e circa 8 ore di cammino, siamo tutti molto provati.
In ostello, facciamo la doccia e poi usciamo per cenare.
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