Ci ritroviamo alle 8:30 davanti alla cattedrale.
C'è la messa in corso, andiamo al bar per prendere qualcosa per la giornata, prenderemo lì anche il "timbro".
Poco fuori dal paese imbocchiamo una carraia, che salto non è che la copertura di un tratto dell'acquedotto Pugliese, monumentale opera idraulica, realizzata agli inizi del '900 per portare acqua alla Puglia.
La maggior parte del percorso sarà all'interno del Parco nazionale dell'alta Murgia.
Il paesaggio è più vario, non ci sono solo ulivi, ma anche querce, lecci... alberi da frutto e pure pecore.
Incontriamo anche una mandria di mucche che, dopo un po' di titubanze, riescono a passarci a fianco per proseguire per la loro strada.
Ci fermiamo a mangiare lungo la strada.
Qualche altra breve sosta e siamo a Santeramo, meta odierna, abbiamo fatto 23,2 km e sono la quattro. Abbiamo tempo per una visita in centro.
In centro, in piazza Garibaldi, troviamo il palazzo Marchesale "Caracciolo-Carafa".
Che si trova di fronte alla chiesa di Sant'Erasmo, patrono di Santeramo.
Incontriamo, che sono appena uscito dalla chiesa, 3 uomini della confraternita della Madonna del Carmine.
Molto gentili, ci aprono la chiesa della Madonna del Carmine per mostrarcela.
E, per ultima, visitiamo la chiesa di Sant'Eligio vescovo, la chiesa più antica di Santeramo, come ci ha detto un ragazzo che si è offerto di farci da guida. All'interno affreschi "bizantineggianti", come ha detto lui del XIII-XIV secolo.
Alle sette e tre quarti andiamo alla pizzeria Da Michele, dover abbiamo mangiato bene.
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