martedì 30 maggio 2023

Cammino Benedetto Francesco Poggio Bustone Rieti

Mercoledì 31 maggio

Quando partiamo, poco prima delle otto, sta piovigginando, qualcuno è più ottimista e si protegge meno dalla pioggia, qualcuno invece mette persino il poncho. 


Sulla valle reatina un sottile strato di nubi.
Dopo poco è chiaro: la mattina prosegue col sole.


Ci giriamo e vediamo il paese che stiamo lasciando: Poggio Bustone.


Sentieri e carraie




Fino ad arrivare al paesino di Cantalice


Arriveremo si suoi piedi e lo scaleremo tutto.





Proseguiamo il cammino di strada asfaltata, poco frequentata, fino al santuario La Foresta





Il santuario ha anche un vigneto e qualche altra coltivazione.


Man mano che ci avviciniamo a Rieti il cielo di fa sempre più cupo.
Qualcuno arriva nella periferia di Rieti prima degli altri e si ferma a prendere un panino con la porchetta di Poggio Bustone.


Quelli sulla sinistra sono i nostri amici Massimo e Veronica che abbiamo conosciuto lungo la via.
 Il cielo si fa sempre più plumbeo, gli ultimi arrivati non si fermano, tutti insieme andiamo verso il B&B Terrazza fiorita. Prendiamo l'acqua solo negli ultimi 200m, ma tanta!
La sera andiamo a cena da Le tre sorelle, ottimo posto, e poi a salutare Massimo e Veronica, loro proseguiranno per il cammino di San Benedetto, noi passeremo al Cammino Via di Francesco per andare a Greccio in occasione degli 800 anni dal primo presepe fatto da Francesco nel 1223.

Cammino Benedetto Francesco Leonessa Poggio Bustone

 Oggi è previsto che piova presto. Ore 11?, 12? ... meglio non rischiare: andiamo al bar alle 6:30, già con gli zaini in spalla.

Stiamo per entrare nel bar quando esce uno con tre maritozzi conditi con un'enormità di panna. Entrati, chiediamo anche noi gli stessi maritozzi, ci spiega che quella non è una farcitura normale, è che quel cliente è molto goloso.


Anche noi siamo molto golosi!

Partiamo alle sette meno dieci, arriviamo alla piazza del paese.


Usciamo dal paese


Appena usciti dal paese un'immagine suggestiva: un lungo ponte stradale sospeso nella nebbia.


Uno sguardo indietro a Leonessa


E cominciamo il tratto di strada asfaltata che ci accompagnerà per 5 km.


Un cartello ci indica di deviare a destra e prendere una carraia. All'inizio della strada la statua di San Benedetto.


Una bella carraia che sale con regolarità all'interno di una faggeta.


Una bella faggeta, che ci ha protetto bene dal sole, ma non troppo fitta con lo sguardo che poteva allungarsi. E soprattutto con un continuo e variopinto canto di uccelli.


Ad un certo punto usciamo dalla faggeta e passiamo in una radura.


Un altro passaggio in faggeta e di nuovo una radura. In questa ampia radura c'è anche un frassino, e ci sono 3 ragazze, sotto al frassino, che mi chiedono di fare loro una foto.
Ricambiano poi il favore.


Attraversiamo la radura, per un po' il cammino di San Benedetto coincide con un sentiero CAI.



In cima alla salita troviamo un cippo, uno dei tanti che segnalano il confine tra lo Stato pontificio e il Regno delle due Sicilie.




Poco dopo il cippo il sentiero CAI e il cammino seguono per direzioni diverse. Tre di noi, quelli in testa, avevano preso il sentiero sbagliato, noi, dalla coda, li abbiamo richiamati all'ordine.
La sera, mentre eravamo alla locanda, un altro pellegrino ci ha chiesto che strada abbiamo fatto e ci ha raccontato di aver preso la strada sbagliata e di aver avuto poi bisogno di un passaggio per arrivare a Poggio Bustone.

In breve tempo arriviamo a una fonte con un bellissimo prato fiorito vicino.



Il sentiero ha parecchi tratti fangosi, per fortuna il fango, molte volte, è ricoperto da uno spesso strato di foglie morte e questo aiuta a sporcarsi di meno.


In alcuni casi si sceglie, quando si riesce, di camminare a fianco al sentiero.
Incontriamo anche un piccolo guardo da fare:


Lungo la strada incontriamo anche una "Madonna del ruscello".


Poi comincia a piovere e ci dobbiamo coprire un po', ma sarà solo per un quarto d'ora, e pergiunta piove piano.


E finalmente incontriamo le ginestre, compagne fedeli di ogni cammino.

A mezzogiorno e venti arriviamo a Poggio Bustone.


Prendiamo possesso dell'appartamento, andiamo al bar a prendere chi tramezzini, chi piadine sottili farcite e birra.

Già che ci siamo prenotiamo un tavolo alla Locanda francescana; l'unico posto del paese in cui mangiare, se si esclude un'altra osteria che sembra avere prezzi piuttosto alti e non sembra in linea con il nostro status di pellegrini. Prenotiamo anche per Veronica e Massimo, che nel frattempo ci hanno raggiunto sul posto. Loro poi estenderanno l'invito ad un indiano, residente da molti anni negli USA, che hanno incontrato lungo il cammino.
Riposo pomeridiano, cena presto: alle sette, non ci serviranno niente prima delle otto, una sorta di vendetta del padrone per non aver scelto il menù completo ... il posto ci ha veramente convinto poco ... ma è un cammino, va sempre bene.
Buone chiacchiere in compagnia, ovviamente un po' in italiano, un po' in inglese.






lunedì 29 maggio 2023

Cammino Benedetto Francesco Monteleone Leonessa

 Abbiamo la colazione alle otto. C'è un po' di foschia

I nostri ospiti di sono preoccupati dei nostri indumenti anche quando la cucina economica ha finito la legna.

Molto premurosi, hanno posizionato i nostri indumenti vicino ad un termosifone con un ventilatore davanti.

Ottime le torte e le marmellate fatte in casa che ci hanno servito per colazione.

Guardiamo verso le montagne:

Emblema di cosa ci aspetta: cammineremo la mattina sotto al sole e tutte le cose ancora umide che abbiamo pian piano renderanno al cielo la loro umidità.

Dobbiamo raggiungere Monteleone di Spoleto, cominciamo con un tratto di asfalto e poi passiamo ad un tratto sterrato, usciti da questo siamo praticamente in paese.


Avevamo perso uno dei pellegrini, andava più veloce, avevamo paura avesse sbagliato strada, lo abbiamo invece trovato in centro a Monteleone.

Ci sarebbero da visitare: la chiesa di San Francesco, nella prossima foto sulla destra.


E la famosa biga in legno di noce, rivestita di lamine di bronzo dorato, del VI sec. a. C. Il museo è chiuso, ma c'è un numero da chiamare, la volontaria arriva dopo dieci minuti.




La biga è stata rinvenuta nel 1902 esattamente nel terreno antistante l'agriturismo Colle del Capitano, dove abbiamo soggiornato noi, ma subito trafugata, dal 1903 è esposta al Metropolitan Museum di New York. Quella presente a Monteleone è una copia. Il Metropolitan Museum ha donato un ologramma della biga al museo:

Nel museo, in questo momento, c'è anche una mostra di una mosaicista e noi, come ravennati, non potevamo non apprezzare la diffusione dell'arte musiva nel mondo.

Mancano cinque minuti alle undici quando ci rimettiamo in cammino, dobbiamo ancora fare 13 km, tre ore e mezzo e vogliamo arrivare prima che si metta a piovere, dalle previsioni più o meno intorno alle due.

Teniamo quindi un passo sostenuto: appena sopra i 4 km/h.

Lasciamo la cittadina con le sue mura

E ci incamminiamo su un sentiero


 Presto incontriamo Ruscio

E qui troviamo anche una casetta per lo scambio libri: libri in cammino.

Proseguiamo sulla strada e approfittiamo di una fontana lungo il cammino.


Ancora un po' di strada

Incontriamo anche un paio di paesini: Villa Pulcini e Villa Bigioni.


Torniamo su una strada sterrata che, a volte, porta ancora le tracce dell'acquazzone di ieri pomeriggio.


Alle due e un quarto, c'è ancora il sole e arriviamo a Leonessa


Un tramezzino al bar, doccia, bucato del pellegrino, un po' di riposo e, intorno alle 6 due passi in paese - dimenticavo: nel frattempo è piovuto e, questa volta, noi eravamo al calduccio in stanza.

Alle sette e un quarto andiamo in pizzeria, abbiamo scelto la Edelweiss, era quella che ci convinceva di più. Subito dopo aver ordinato arrivano i due romani, anche loro pellegrini, che erano con noi a Colle del Capitano. Li invitiamo al nostro tavolo e mangiamo assieme.

Ci scambiamo i numeri di telefono, dovremmo incontrarci di nuovo, domani, a Poggio Bustone.

Domani il percorso è impegnativo e dovrebbe piovere già in tarda mattinata. Loro faranno colazione alle sei, ci siamo detti: "forse è meglio partire presto: alle sei, al bar con già lo zaino sulle spalle"

Ritorno in appartamento ... a nanna.